I Malfattini con le erbe del "Bosco" e fonduta di Montebore |
Di Lucia Bongiorni
Una passeggiata nell’orto, la
mattina, e il profumo della primavera: la sorpresa di stamattina, trovare biete
tenere ma già croccanti tra l’erbe verdissime di questo marzo un po’
pazzerello. Nasce così la proposta di questa domenica, un piatto
tradizionalissimo, i malfatti della nonna, accompagnati da una fonduta di
Montebore, formaggio presidio Slow Food della Valle Borbera.
Malfattini con le erbe del “Bosco” e fonduta di Montebore
Ingredienti per quattro persone
Biete freschissime, circa 400 grammi
3 uova intere
Parmigiano grattugiato, sale, pangrattato, odore di noce moscata
Montebore, grammi 200
Latte quanto basta
Preparazione
Cuocete al vapore le biete,
quindi lasciatele scolare e raffreddare. Nel frattempo, tagliate il Montebore a
cubetti e lasciatelo in infusione nell latte. Prima di passarle con la
mezzaluna – come la nonna insegna – strizzatele accuratamente. In una terrina,
preparate quindi i malfatti: aggiungete
al trito di biete le uova intere e profumatelo con grana o parmigiano e poco
pangrattato, che toglierà l’umidità della verdura e renderà il composto più compatto.
Regolate di sale e aggiungete la farina, poca alla volta, fino ad ottenere un
composto che sia abbastanza consistente. Ancora un po’ di farina sulla
spianatoia per fare i malfatti, che vanno gettati nell’acqua bollentissima, già
salata, e scolati, come gli gnocchi, non appena salgono a galla. Mentre l’acqua
arriva a temperatura, preparate la fonduta: mettete il Montebore e pochi
cucchiai del latte in cui è stato in infusione in una casseruola o polsonetto e
lasciatelo fondere a fuoco dolcissimo. Una volta tolto dal fuoco, versatene un
paio di cucchiai in ogni piatto di servizio, quindi aggiungete i malfatti,
appena scolati e bollentissimi. Profumate con un pizzico di noce moscata quindi
servite.
Un piatto antico, quello stesso
delle nonne o delle bisnonne, servito alla domenica; un piatto che sa di tradizione,
di sorrisi, che sa del sole dell’estate. Innumerevoli ricordi e infiniti
istanti di bien vivre.