Di Lucia Bongiorni
Anche nelle piccole stazioni, forse rumorose, i viaggiatori
incantati, mentre attendevano il treno che li portava al lavoro o dal loro
amore, hanno lasciato un pezzo di cuore. Spesso senza accorgersene, perché troppo
presi dai loro impegni o da quei sogni che sarebbero sobbalzati sui binari di
quei pochi vagoni che attraversavano la Valle Staffora, eppure lasciavano una parte di sé. E sembra che quei
loro pensieri siano ancora lì, che vibrano come una musica silenziosa tra le mura di
un locale che, per me, ha un sapore tra il ricordo e la magia. Perché io sono
cresciuta parlando del "viale della Stazione" e il pullman che prendevo, poco più che bambina, faceva parte
della FAA, della linea Ferroviaria dell'Adriatico - Appennino. E ancora mi ricordo quando, al passaggio di
fianco ai vecchi caselli e alle stazioni lasciate al tempo e all'edera, la
macchina sobbalzava sui binari.
Lungo quella strada un tempo
tracciata dal treno, una nuova vita anima qualche antico casello e una
stazione, quella di Salice Terme, ancora accoglie chi giunge al paese:
all'inizio del lungo viale, l'edificio con il suo breve giardino mi riportano
con il pensiero a un tempo di cui ho nostalgia. Forse è per questo motivo che
ho scelto, senza esitazione, la Stazione di Salice per una cena e qualche
calice di vino per celebrare un'amicizia.
Un locale curato, gli interni
sapientemente giocati tra il passato e il presente, una carta dei vini curata e
ricca incorniciano un menù rispettoso del territorio e capace di soddisfare
ogni palato. Tra le proposte di antipasto, i formaggi del Tortonese e di
Pizzocorno, cacciatorino e salame di Varzi - gustosi e ben stagionati, sapidi e
mai salati - sono affiancati da un altrettanto impedibile tortino di zucchine.
Primo piatto? Come resistere ai malfatti con Seirass, la gustosissima ricotta
piemontese - entrambi già protagonisti di alcune mie ricette. Nel calice? Pinot
nero vinificato in rosso del nostro Marchese Adorno. Il personale cortese,
discreto e meravigliosamente sorridente a completamento di un luogo delizioso,
una vecchia stazione oggi vestita di nuovo e squisitamente romantica.
Malfatti con seirass ed erbette |
Tra le proposte del menù: Tagliata con rucola, patate al forno e sale Maldon |
Una terra di colline e di
vigneti, di vini, di prodotti tipici e imperdibili, questo mio Oltrepò Pavese.
Strade che meritano di essere vissute, castelli dalla storia millenaria che meritano
di essere visitati. È la terra dei marchesi Malaspina, tra i nobili che un
tempo ospitarono Dante; è quella terra oggi chiamata "antico Piemonte",
a cavallo tra due regioni. La Valle Staffora è quella lingua di boschi, vigne e
orti che nelle mattine di primavera profuma di mare e adesso profuma di mosto.
E di ricordi. Infiniti istanti di bien
vivre.
"Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico" | .Molière |