domenica 16 settembre 2018

Una cena in Stazione, a Salice Terme



Di Lucia Bongiorni


Anche nelle piccole stazioni, forse rumorose, i viaggiatori incantati, mentre attendevano il treno che li portava al lavoro o dal loro amore, hanno lasciato un pezzo di cuore. Spesso senza accorgersene, perché troppo presi dai loro impegni o da quei sogni che sarebbero sobbalzati sui binari di quei pochi vagoni che attraversavano la Valle Staffora, eppure lasciavano una parte di sé. E sembra che quei loro pensieri siano ancora lì, che vibrano come una musica silenziosa tra le mura di un locale che, per me, ha un sapore tra il ricordo e la magia. Perché io sono cresciuta parlando del "viale della Stazione" e il pullman che prendevo, poco più che bambina, faceva parte della FAA, della linea Ferroviaria dell'Adriatico - Appennino.  E ancora mi ricordo quando, al passaggio di fianco ai vecchi caselli e alle stazioni lasciate al tempo e all'edera, la macchina sobbalzava sui binari.



Lungo quella strada un tempo tracciata dal treno, una nuova vita anima qualche antico casello e una stazione, quella di Salice Terme, ancora accoglie chi giunge al paese: all'inizio del lungo viale, l'edificio con il suo breve giardino mi riportano con il pensiero a un tempo di cui ho nostalgia. Forse è per questo motivo che ho scelto, senza esitazione, la Stazione di Salice per una cena e qualche calice di vino per celebrare un'amicizia.


Un locale curato, gli interni sapientemente giocati tra il passato e il presente, una carta dei vini curata e ricca incorniciano un menù rispettoso del territorio e capace di soddisfare ogni palato. Tra le proposte di antipasto, i formaggi del Tortonese e di Pizzocorno, cacciatorino e salame di Varzi - gustosi e ben stagionati, sapidi e mai salati - sono affiancati da un altrettanto impedibile tortino di zucchine. Primo piatto? Come resistere ai malfatti con Seirass, la gustosissima ricotta piemontese - entrambi già protagonisti di alcune mie ricette. Nel calice? Pinot nero vinificato in rosso del nostro Marchese Adorno. Il personale cortese, discreto e meravigliosamente sorridente a completamento di un luogo delizioso, una vecchia stazione oggi vestita di nuovo e squisitamente romantica.
 


Malfatti con seirass ed erbette
Tra le proposte del menù: Tagliata con rucola, patate al forno e sale Maldon


Una terra di colline e di vigneti, di vini, di prodotti tipici e imperdibili, questo mio Oltrepò Pavese. Strade che meritano di essere vissute, castelli dalla storia millenaria che meritano di essere visitati. È la terra dei marchesi Malaspina, tra i nobili che un tempo ospitarono Dante; è quella terra oggi chiamata "antico Piemonte", a cavallo tra due regioni. La Valle Staffora è quella lingua di boschi, vigne e orti che nelle mattine di primavera profuma di mare e adesso profuma di mosto. E di ricordi. Infiniti istanti di bien vivre.


"Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico"
.Molière