domenica 8 settembre 2019

La Versa: l'anima di un'etichetta.




di L. Bongiorni e C. Curti


C'è stato un tempo in cui un tram elettrico giungeva proprio dove ora ci sono gli uffici della Cantina La Versa: ancora si vedono, nei giardini della struttura e poco distante dalla statua dedicata a Gustavo Cesare Faravelli, i binari su cui correvano le carrozze. La visita alla storica cantina oltrepadana, organizzata dal quotidiano "La Provincia Pavese", inizia così: accolti dal presidente di Terre d'Oltrepo Andrea Giorgi e dall'enologo della cantina Andrea Rossi, che hanno illustrato la storia di un marchio e, insieme, rievocato la memoria di una parte dell'Oltrepò pavese tradizionalmente vocata alla produzione di Pinot nero.


Era il 1905 quando Cesare Gustavo Faravelli, un giorno di inizio estate, fondò la cantina. L'importanza della stessa, "sociale" allora come oggi, crebbe nel corso del tempo e La Versa ottenne, nel 1937, il prestigioso Grand Prix all'Esposizione Internazionale di Parigi. Insieme alla produzione del Metodo Classico, maturò la consapevolezza di potersi avvalere di un sistema di trasporti che fosse veloce ed efficiente, tanto che nell'ottobre 1929 venne finalmente inaugurato il tramvai elettrico che collegava proprio Santa Maria della Versa con Stradella e con la più ampia rete ferroviaria dell'allora Regno d'Italia. 


 Oggi la cantina La Versa produce sia metodo classico che charmat: spicca, tra i prodotti di punta, lo spumante metodo classico Testarossa, il cui nome si fa risalire a un piccolo episodio di paese. Pare infatti che l'avventore di una locanda, vinto ormai dalla sete o dal desiderio, per indicare quale vino desiderasse, abbia detto: "Cam daga cul testa rusa lì", ovvero "mi dia quel testa rossa lì", per indicare una bottiglia chiusa con una capsula rossa.
Il Talento Metodo Classico “Testarossa” La Versa – Millesimato 2015 è l'ultima creazione. Questo spumante è il frutto della lavorazione di uve pinot nero in purezza. Al tiraggio in bottiglia all’inizio del 2016, seguono 36 mesi di affinamento sui lieviti e almeno un altro mese di riposo dopo la sboccatura. Nel bicchiere si mostra  paglierino brillante, con un perlage fine e ben presente. L’esame olfattivo rivela in un primo momento una nota erbacea e di lieviti, che lascia il posto a sentori di piccola frutta rossa. L’assaggio incontra subito una schiuma cremosa, mostrando uno spumante fresco, equilibrato e molto beverino. Si addice ad un aperitivo leggero ma ricercato, non disdegnando di prolungarsi verso antipasti e primi piatti delicati, come i miei Ravioli con carciofi, ricotta e crescenza. In occasione del centenario della fondazione della cantina, La Versa inoltre ha proposto anche il "Principio", spumante sofisticato lasciato riposare ben un decennio sui lieviti.


Quando bevo un vino della cantina La Versa mi piace pensare a tutto questo: alla storia di una cantina che s'intreccia a doppio filo con quella dell'omonima Valle: un luogo bellissimo e profumato, che sa incantare soprattutto adesso, soprattutto quando l'autunno è incipiente e il lavoro è lungo, stancante ma ricco di soddisfazioni. Un calice di Testarossa La Versa mi fa sognare di poter ritornare indietro nel tempo, quando ancora c'era quel tramvai che passava da Vigalone, da Roncole, da Loglio - dove un poco affondano anche i ricordi - per poter giungere fino al cuore della valle.Infiniti istanti di bien vivre.

Ferrovie concesse e tramvie extraurbane, Lombardia Orientale, da www.stagniweb.it. Visibile il tratto della ferrovia Stradella - Santa Maria della Versa.


Bibliografia e sitografia
Colombo, Matteo, Il treno ha fischiato. Storia della tramvia elettrica Stradella - Santa Maria della Versa,  Guardamagna Edizioni, Varzi 2017
www.laversa.it
issuu.com/ilperiodiconews/docs/114periodico/39
www.stagniweb.it
www.infopointstradella.it/storia-dintorni/la-tramvia-elettrica
 

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