di L. Bongiorni e C. Curti
C'è stato un tempo in cui un tram
elettrico giungeva proprio dove ora ci sono gli uffici della Cantina
La Versa: ancora si vedono, nei giardini della struttura e poco
distante dalla statua dedicata a Gustavo Cesare Faravelli, i binari su cui
correvano le carrozze. La visita alla storica cantina oltrepadana, organizzata
dal quotidiano "La Provincia Pavese",
inizia così: accolti dal presidente di Terre
d'Oltrepo Andrea Giorgi e dall'enologo della cantina Andrea Rossi, che
hanno illustrato la storia di un marchio e, insieme, rievocato la memoria di
una parte dell'Oltrepò pavese tradizionalmente vocata alla produzione di Pinot
nero.
Era il 1905 quando Cesare Gustavo
Faravelli, un giorno di inizio estate, fondò la cantina. L'importanza della
stessa, "sociale" allora come oggi, crebbe nel corso del tempo e La
Versa ottenne, nel 1937, il prestigioso Grand
Prix all'Esposizione Internazionale di Parigi. Insieme alla produzione del Metodo Classico, maturò la consapevolezza di potersi avvalere di un sistema di
trasporti che fosse veloce ed efficiente, tanto che nell'ottobre 1929 venne
finalmente inaugurato il tramvai elettrico che collegava proprio Santa Maria
della Versa con Stradella e con la più ampia rete ferroviaria dell'allora Regno
d'Italia.
Oggi la cantina La Versa produce sia metodo classico che
charmat: spicca, tra i prodotti di punta, lo spumante metodo classico Testarossa, il cui nome si fa risalire a
un piccolo episodio di paese. Pare infatti che l'avventore di una locanda, vinto ormai dalla sete o dal desiderio, per indicare quale vino desiderasse, abbia detto: "Cam daga cul testa rusa lì", ovvero "mi dia quel testa rossa lì", per indicare una bottiglia chiusa con una capsula rossa.
Il Talento Metodo Classico “Testarossa” La Versa – Millesimato 2015 è l'ultima
creazione. Questo spumante è il frutto della lavorazione di uve pinot nero in purezza.
Al tiraggio in bottiglia all’inizio del 2016, seguono 36 mesi di affinamento
sui lieviti e almeno un altro mese di riposo dopo la sboccatura. Nel bicchiere
si mostra paglierino brillante, con un
perlage fine e ben presente. L’esame olfattivo rivela in un primo momento una
nota erbacea e di lieviti, che lascia il posto a sentori di piccola frutta
rossa. L’assaggio incontra subito una schiuma cremosa, mostrando uno spumante
fresco, equilibrato e molto beverino. Si addice ad un aperitivo leggero ma
ricercato, non disdegnando di prolungarsi verso antipasti e primi piatti
delicati, come i miei Ravioli con carciofi, ricotta e crescenza. In occasione
del centenario della fondazione della cantina, La Versa inoltre ha proposto
anche il "Principio", spumante sofisticato lasciato riposare ben un
decennio sui lieviti.
Quando bevo un vino della cantina
La Versa mi piace pensare a tutto
questo: alla storia di una cantina che s'intreccia a doppio filo con quella
dell'omonima Valle: un luogo bellissimo e profumato, che sa incantare
soprattutto adesso, soprattutto quando l'autunno è incipiente e il lavoro è
lungo, stancante ma ricco di soddisfazioni. Un calice di Testarossa La Versa mi fa
sognare di poter ritornare indietro nel tempo, quando ancora c'era quel tramvai
che passava da Vigalone, da Roncole, da Loglio - dove un poco affondano anche i
ricordi - per poter giungere fino al cuore della valle.Infiniti istanti di bien vivre.
Ferrovie concesse e tramvie extraurbane, Lombardia Orientale, da www.stagniweb.it. Visibile il tratto della ferrovia Stradella - Santa Maria della Versa. |
Bibliografia e sitografia
Colombo, Matteo, Il treno ha fischiato. Storia della tramvia
elettrica Stradella - Santa Maria della Versa, Guardamagna Edizioni, Varzi 2017
www.laversa.it
issuu.com/ilperiodiconews/docs/114periodico/39
www.stagniweb.it
www.infopointstradella.it/storia-dintorni/la-tramvia-elettrica
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