giovedì 24 novembre 2016

Della grazia e del gusto


di Lucia Bongiorni

Una domenica mattina tra gusto ed eleganza: la grazia della splendida Simona Merli e il gusto dei Vini d'arte della Cascina I Carpini. L'eleganza delle proposte di moda di Piernel, negozio di abbigliamento ed accessori di Salice Terme (PV) e il garbo raffinato dei vini, piemontesi e di altissima qualità, della Cascina I Carpini presentati da Maddalena Ghislandi. 


Nella cornice di Salice Terme, dipinta dai colori dell'autunno, Simona e Maddalena offriranno la possibilità di degustare alcuni tra i migliori vini della cantina e di apprezzare lo stile della collezione autunno-inverno di Simona, in cui raffinatezza e ricerca del particolare si uniscono da sempre. Un'occasione da non perdere, per dimenticare le lancette del tempo che scorrono e, perchè no, per incontrare nuove amiche. Brevi ma infiniti istanti di bien vivre.


venerdì 18 novembre 2016

Taccuino di viaggio: ricordi di Borgogna.

Le Saint Vernier, Semur-en-Auxois, Borgogna

di Lucia Bongiorni
 
Ogni volta che parto mi propongo di farlo: portare con me un quaderno, un taccuino, magari di quelli di pelle e la carta spessa, quelli che regaleresti solo a una persona speciale, per annotare le sensazioni, le impressioni di quel viaggio. Un taccuino alla maniera antica, come un diario di bordo, le cui pagine possano accogliere impressioni e fotografie, ricette e idee. Un quaderno speciale sul quale avrei potuto annotare le sensazioni meravigliose di un viaggio in Borgogna, terra di vini preziosi e piatti ricchi.


 

Una tappa speciale, un paese che merita di essere visitato: nella Côte d’Or, Semur-en-Auxois è un salto all’indietro, un viaggio nel passato. La Brasserie Le Saint Vernier, nel cuore della città vecchia, offre piatti ricchi del territorio e un’ampia scelta di vini, sia in bottiglia che al calice. L’ambiente è rustico, la tovaglia semplice come quella di casa. L’accoglienza amichevole, la tartiflette au jambon persillée et à l’époisses superba. Formaggio dal sapore e profumo intensi, l’Époisses prende il nome dall’omonima località poco distante.  Dal 1991 AOC, Denominazione di Origine Controllata e, dal 1996, AOP, Denominazione di Origine Protetta, l’Époisses è un formaggio vaccino a pasta molle la cui origine si fa risalire all’abilità di alcuni monaci cisterciensi insediatisi nella zona nel XVI secolo. Brillat-Savarin lo definì il “re dei formaggi”. La Brasserie Saint Vernier offre diversi piatti a base di Époisses, fra cui la tartiflette con prosciutto ed Époisses: un piatto sostanzioso, ingredienti poveri della tradizione contadina, legato ai sapori tipici del territorio ma appetitoso e succulento. Un salto nel passato in un borgo che incanta come un dipinto antico: un calice di buon rosso di Borgogna, una passeggiata nel silenzio notturno del paese e l’orologio dell’antica collegiata di Notre-Dame che pare essersi, d’incanto, fermato. Istanti di Bien vivre.

Semur-en-Auxois


lunedì 14 novembre 2016

Quelle colline che riempiono cielo e terra: il Piemonte, tra tradizione e ricordo.

Porcini trifolati a condire piccoli gnocchetti di Seirass
di Lucia Bongiorni


Per qualche motivo di cui noi stessi siamo più o meno consapevoli, vi sono luoghi che risiedono, da sempre, in un angolo del nostro cuore. E se per luogo noi intendiamo i profumi, i colori, i ricordi antichi o meno, il declivio dolce delle colline che si perde oltre le canne e l’idea del mare che si possa sempre intravedere oltre la prossima curva, dopo il prossimo filare, allora esso cessa di essere un “luogo” per divenire una parte della nostra anima. Questo è per me il Piemonte: il profumo della torta della nonna e la collina appena oltre il torrente, di fronte alla casa della mia infanzia. Una terra che sa esprimersi in grandi vini e in piatti sempre legati alla memoria del territorio, contadina oppure borghese: una cucina saporita, vera, viva, incessantemente valorizzata dalle tante sagre che colorano le piazze di paese durante l’estate e che culminano nella conclusiva Fiera delle sagre settembrina. E se “le Langhe non si perdono”, per citare l’amato Cesare Pavese, nemmeno si perde la tradizionale buona cucina piemontese e langarola, che continua a onorare la ricchezza di un territorio sempre da scoprire o da ritrovare, come in un gioco in cui il tempo, sempre il nostro tempo, ricopre un ruolo fondamentale.


Una cena tra amici è l’occasione per ritrovare antichi sapori in alcuni piatti  legati a un territorio a me tanto caro. Protagonista dell’antipasto e del primo, dopo una Giardiniera alla maniera antica servita con il tonno, il Seirass, ricotta piemontese mista, soda e compatta: deliziosa, diviene l’ingrediente principale di piccoli gnocchetti serviti con funghi porcini trifolati, possibilmente della Val d’Aveto, e di una crema con basilico e tonno servita con croccanti grissini tradizionali.

Polpettine di menta e spezie in carpione



Più legato alla tradizione rustica e contadina delle Langhe, una delle seconde portate è costituita da piccole “Birille” di carne macinata, insaporite da spezie e da un trito di menta freschissima e profumata quindi servite in un carpione di forte aceto rosso e vino. Come riporta Giovanni Goria nel prezioso “Cucina del Piemonte collinare e vignaiolo”, pubblicato da Franco Muzzio Editore, un piatto in carpione che si presta ad essere servito anche nelle calde serate estive  - “cibo assai grato nell’estate, perché acidino, fresco, stuzzicante” (G. Goria, op.cit. pag. 77) - e conservabile per più giorni, come usavano fare anche i contadini langaroli, divenendo sempre più gustoso.
 

E poi? Che dire d'altro, se non che mi è stato detto che sono una donna coraggiosa, perché ho avuto il "coraggio" di cucinare per uno chef. Ma a tavola, prima di ogni altra cosa, esistono l'amicizia e il sorriso, così il profumo della tradizione diventa il tempo dell'amicizia: brevi ma infiniti istanti di bien vivre.