sabato 24 settembre 2016

Una sera a Villa Necchi alla Portalupa: istantanee di bien vivre.


di Lucia Bongiorni

Un ambiente quasi d’altri tempi, le luci soffuse del parco e i giochi d’acqua della fontana; il profumo dell’erba e dell’autunno che si abbraccia a quello del tartufo servito nel benvenuto dell’aperitivo. Questo significa accogliere un cliente a Villa Necchi alla Portalupa, incantevole dimora storica d’inizio Novecento, situata nei pressi di Gambolò, lungo la strada che porta a Vigevano. Sembra semplice parlare di cibo, addirittura scontato, quando si pensa solo ad elencare ingredienti ed accostamenti oppure la ricetta e la presentazione del piatto. Nell’eleganza del servizio e nell’incanto di questa tenuta fuori porta immersa nel verde, però, si può veramente percorrere o ripercorrere un percorso sensoriale ed estetico che, quasi miracolosamente, cancella l’idea del tempo imposto dalla vita e ci aiuta a ritrovare il tempo individuale. 

Mousse di cioccolato bianco in glassa di miele di castagno, gelato ai fichi e crumble al cacao.


L’atmosfera fatata del luogo e le attenzioni che lo staff riserva agli ospiti fanno da cornice ai piatti proposti dallo chef Antonio Danise. Di sé dice che ha trentadue anni ed è napoletano, nulla più. Ma se hai la fortuna di conoscerlo, oltre alla simpatia e all’amicizia di cui è capace, scopri la passione che ha per quello che non possiamo definire un lavoro perché è fatto con il cuore e con la mente. La passione dello chef Danise si legge nelle proposte del nuovo menù autunnale, che uniscono i prodotti caratteristici del territorio pavese ai sapori del luogo d’origine dello chef. Il menù di presentazione “Sapori d’autunno” ne propone un ampio ventaglio. Il calice di pinot nero Gran cuvée noir di Travaglino, storica cantina oltrepadana, accompagna  - ecco uno degli esempi - una delicata piccola pizza fritta della tradizione campana con pomodori dell’Agro Sarnese; il pregiato riso carnaroli “Riserva San Massimo” – uno dei miei favoriti – stuzzica piacevolmente il palato in un delicato ed equilibratissimo accostamento di porcini della valle del Ticino e vongole, reso ancora più intrigante da una nota croccante di tarallo napoletano e dal Cruasé Brut millesimato Monte Ceresino della già menzionata storica cantina di Calvignano. Tra le proposte della serata, però, sono stata colpita dal dessert, una preziosa e ricercata mousse di cioccolato bianco con glassa di miele di castagno, gelato di fichi e crumble di Bretone al cacao. A coronamento della cena, la mousse incanta dapprima la vista: come sulla tavolozza di un pittore, la dolce portata finale incanta per il sapiente gioco di colori e di profumi. La consistenza della mousse si sposa con la morbidezza del gelato dal sapore inusuale ma così meravigliosamente autunnale e i sapori inaspettati hanno l’accento dolce ma nel contempo salato di certe spezie d’oltralpe. L’orologio si ferma e i sensi si risvegliano: piccoli ma infiniti momenti di bien vivre.


Fassona di piemontese, caviale Pisano Dossi, peperone di Voghera e olio alle nocciole

1 commento:

  1. Cara Lucia, le tue parole descrivono alla perfezione le sensazioni che ho provato a Villa Necchi. Un'esperienza mai provata che ho avuto il privilegio di condividere con una persona speciale quale tu sei. Spero che ce ne potranno essere altre.

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