di Lucia Bongiorni
Una dimora secentesca, costruita
quando gli spagnoli ancora controllavano parte del Nord Italia; antica
abitazione del condottiero Ambrogio Spinola, marchese di Los Balbases poi
divenuta “Osteria spagnola” e punto di ritrovo per i viandanti, la Locanda del Seicento di Casalnoceto (AL)
conserva ancora oggi l’atmosfera che doveva avere molti lustri fa, quando era
la signorile abitazione del Governatore dello Stato di Milano.
La selezione dello chef Virgilio Zubiani. Il primo piano, sformato di Montebore con tartufo nero. |
Un luogo delizioso, un ambiente
incantevole, in cui la ricerca del gusto e il sapore di un certo tempo passato
si intrecciano in perfetta armonia. Per festeggiare un’occasione o
semplicemente per trascorrere una serata tra le coccole dello staff e il raffinato
ventaglio di preparazioni elaborate dallo chef Virgilio Zubiani, La locanda del Seicento è uno dei locali
che prediligo. L’accoglienza è sempre cordiale, l’atmosfera calda; il menù
propone piatti a chilometri zero che sanno valorizzare la più antica tradizione
della cucina piemontese e casalnocetese, tra le mie predilette. A coronamento
delle proposte dello chef, l’interessante cantina de La locanda del Seicento sa accontentare tutti i gusti: la carta dei
vini è ampia e dà la possibilità di scegliere tra le migliori etichette
piemontesi e non. Imperdibili, tra le proposte del menù invernale, lo sformato
di Montebore con tartufo nero e la selezione di salumi con funghi porcini di
credenza. La tagliata di fassona piemontese con verdure servita sulla pietra
calda, poi, è profumata e morbidissima; il filetto di vitello con porcini
freschi si svela in uno scrigno di crosta di patate, croccante e intrigante: il
profumo del bosco autunnale si nasconde nella bontà dei porcini, il cui aroma
esalta quello del tenerissimo filetto di carne rigorosamente piemontese.
Barbera d'Asti La Court, vendemmia 2011 |
La dolce e inaspettata sorpresa finale
si nasconde nella bavarese di castagne con stecca di cioccolato, quando le luci
s’abbassano e rimane la luce soffusa delle candele e delle delicate lampade
della piccola ed intima sala, rimasta pressoché intatta dai tempi degli
spagnoli: infiniti ed indimenticabili istanti di bien vivre.
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